Bart: Il Manometro e la sua storia


Il Manometro e la sua storia

Il manometro è uno strumento di misura della pressione dei fluidi o gas.

La corretta accezione si riferisce a strumenti che rilevano la pressione relativa (di un circuito chiuso) senza tener conto della pressione atmosferica. Gli strumenti che considerano anche la pressione atmosferica sono i Barometri. Il termine corretto per i “manometri” che misurano la depressione (misuratore del vuoto) è vacuometro, ma è sempre più diffuso l’uso del termine vuotometro. Inizialmente la parola manometro si riferiva solo a strumenti con liquido a colonna, chiamati manometri a U, che poi fu esteso per abbracciare anche strumenti a quadrante o digitali.

Un po’ di Storia

Nel 1644 Evangelista Torricelli concepì il principio del barometro, costruendo quello che ora è chiamato tubo di Torricelli e individuando il vuoto torricelliano. Torricelli e Viviani dimostrarono che il vuoto può esistere in natura e che l’aria ha un peso. L’unità preferita dalle norme europee è il bar, per i paesi con sistema metrico e psi per quelli anglosassoni. Un'unità di misura della pressione è stata chiamata torr in suo onore, mentre l'unità di misura del Sistema Internazionale è il Pa in onore di un altro illustre fisico Pascal che approfondi e migliorò la teoria della pressione atmosferica descritta da Torricelli. La parola barometro coniata da Boyle nel 1667 è oggi quasi sempre associata al nome di Torricelli che risulta quindi fra i più celebri scienziati italiani nel mondo. Eugène Bourdon (Parigi, 8 aprile 1808 – Parigi, 29 settembre 1884) è stato un ingegnere e orologiaio francese. Nel 1849 inventò il manometro Bourdon, uno strumento di misura della pressione tuttora in uso. Il manometro Bourdon, all'epoca, poteva misurare pressioni anche di centinaia di atmosfere, cosa impensabile fino ad allora, e la sua introduzione ha dato un notevole contributo alla sicurezza dei generatori di vapore. Per sfruttare il brevetto fondò la società Bourdon Sedeme.

Manometri a U

Ormai poco utilizzati risultano ancora comunque tra gli strumenti più affidabili per la loro semplicità. Sono costituiti da un tubo (di solito trasparente) curvato a U e riempito di un liquido. Un'estremità del tubo è lasciata aperta all'atmosfera, mentre l'altra è in collegamento diretto con il processo da misurare. L’altezza del liquido darà la pressione in colonna evidenziata su una scala graduata. Vedi anche tabella di conversione.

Manometri Bourdon

Questa tipologia è la più diffusa per la loro robustezza, la velocità di lettura, la sicurezza e l’ampia gamma di scale selezionabili. Vedi tabella Possono essere costituiti da diversi materiali per impieghi a contatto con diverse sostanze (Vedasi tabella compatibilità chimica) e possono essere accessoriati con separatori, contatti elettrici, indici di riferimento, diversi tipi di connessione (Vedi tabella filettature) e così via. Possono anche essere riempiti con del liquido ammortizzante (solitamente glicerina) che evita la “scomparsa” della lancetta dovuta alle vibrazioni e preserva da continui sbalzi di pressione e colpi d’ariete.

Manometri a diaframma

Sono manometri il cui movimento è una cremagliera direttamente collegata ad una membrana. Non hanno una gamma ampia di pressioni, ma sono molto utilizzati nelle basse pressioni, anche in presenza di glicerina o contatti elettrici e dove si vuole separare il processo dalle parti interne del manometro.

Conversione Scale

Semplice strumento per la conversione delle scale
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Numero minimo di suddivisioni

Quante tacche deve avere un manometro?
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Suddivisione e numerazione della scala

Come è divisa la scala e dove sono i numeri
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Filettature

Gli attacchi al processo dei manometri
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Compatibilità chimica

Quali elementi sono indicati con i materiali impiegati per le parti a contatto con il processo
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